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sabato 31 dicembre 2016

Il ciclo di vita del proposito medio, altro che "effimera"!

Ogni anno puntualmente qualunque essere vivente (anche i sassi e le foglie suppongo) reputa sia il caso di cimentarsi nell'arte dei propositi!
Tecnicamente la cosa si verifica almeno 2 volte all'anno, nei casi più gravi ogni santo lunedì mattina ma limitandoci alla norma, si attesta a settembre e a fine dicembre!
L'anno finisce?
Si fanno i bilanci e a braccetto con loro si palesano i famosi propositi, quei pensieri quasi sempre super buonisti, in cui il nostro cervello si imbatte impantanandosi alla grande!


Ebbene, quest'anno sarò più buona,

venerdì 23 settembre 2016

FertilityDay: “Andiamo a procreare”? Macché, “Corriamo a cancellare”!

Parlare di FertilityDay in questi giorni non è decisamente semplice.
Per la complessità del tema, penserete, ed invece no, non solo.
Per l’enorme e stratosferico putiferio che ha scatenato il Ministero della Salute con le sue ben 2 campagne di sensibilizzazione al riguardo.






Da dove partiamo?
No perché in questi giorni è successo davvero di tutto, ne sta parlando veramente chiunque e come al solito qui da noi il tema non si centra mai, è solo un continuo vociferare, polemizzare e cancellare di volta in volta le tracce degli “orrori” commessi. 
Procediamo per gradi, magari dalla prima campagna, quella degli inizi di settembre, anche se prima necessito di una piccola premessa etimologica.
Ha una vaga idea il Ministero suddetto del significato del termine “sensibilizzazione”, no perché a noi, donne, uomini e bambini, forse sfugge.
Sensibilizzare dovrebbe significare creare affezione verso una materia previa informazione e divulgazione, non sparare dati più o meno precisi, infarciti da frasi oscene ed offensive.
Perché pur volendo lasciare per un attimo da parte la gigantesca inadeguatezza e l'assoluta incompetenza dell’Agenzia responsabile (su cui ragioneremo tra poco), questa campagna ha solo un colossale comune denominatore che è l’OFFESA, gratuita e virale aggiungerei!


Quella carrellata di immagini malfatte riesce infatti a risultare offensiva praticamente per tutti, cioè per il 100% del target di riferimento (ed in questo bisogna certamente riconoscere della bravura). Chapeau!
La campagna delle clessidre e del tic tac “datti una mossa”, attacca infatti in un colpo solo contemporaneamente:
  1.  Le donne che si sentono tali a prescindere dall'essere madri per qualsiasi motivo (carriera, scelte personali, esperienze negative etc).
  2.  Le donne che vorrebbero tanto trasformarsi in una macchina sforna bebè, ma che non possono perché:
              a) sono sole 
              b) non hanno un lavoro
              c) hanno un lavoro (e non vogliono perderlo)
              d) il loro compagno/marito non ha un lavoro o se gli va bene lo rinnovano a 3 mesi
              e) sono malate

        3. Gli uomini che se non fanno figli sono considerati cattive “leve” inutili alla società.
        4. Le coppie che hanno problemi di concepimento.



Ora, in barba anche ai palesi richiami alle più illustri ideologie nazionaliste, capirete bene che la Ministra (mamma di due gemelli a 43 anni), sia corsa ai ripari preparando un’altra campagna.
Olè!
Siamo in Italia ed i nostri strateghi sono quello che sono per carità, nessuno si aspettava un FertilityDay (che poi, come ha giustamente già evidenziato qualcuno pure il nome in inglese, ma perché???) geniale ed innovativo come quello della Danimarca (di cui vi rimando al link perché davvero possiate prendere atto dell’abisso che ci separa dai cugini danesi https://www.youtube.com/watch?v=vrO3TfJc9Qw ), ma attenzione, quella che a noi può sembrare fantascienza lontana anni luce, non è altro che un approccio realista e consapevole al tema perché basato, molto semplicemente, sul sacrosantissimo concetto dell’ INCENTIVO (parola quest’altra evidentemente sconosciuta nei grigi palazzi del Ministero).


Chiudiamo gli occhi e cerchiamo di dimenticare le enormi differenze socio economiche che ci separano da questi paesi, non serve certo che risorga Einstein per spiegare che le persone vanno incentivate dopo esser state debitamente informate, ma soprattutto lo capiamo anche noi comuni mortali che le proiezioni demografiche ci vedono da qui a 50 anni come un paese di vecchi e che quindi sì, è bello, buono e giusto fare i figli!

Bene!
Il nostro bel Ministro cosa fa?
Presenta l’altra campagna, questa più mirata agli stili di vita da assumere, e a quelli da non assumere, per avere una Fertility di ferro!
Ecco comparire opuscoli in pdf con immagini già usate per vari spot e locandine anni 90 in cui va in onda: “L’ariano è bello e poi c’è l’uomo nero.”
Il biondo è sano, il nero drogato.
Beatrice ci dice che il razzismo sta in chi lo vede, e c’avrà pure ragione, ma dico io, diciamo noi, possibile che questa campagna sia stata fatta proprio così, cioè proprio così male?
Contenuti meno di zero, grafica da far rabbrividire gli affezionati di Paint e testi di una delicatezza che manco Jack lo squartatore.
No, perché dovete sapere che (e qui riprendiamo il discorso dell’agenzia, almeno di quella presunta) questa Mediaticamente, con sede a Milano, ha vinto un appalto di 113.000 euro per dare vita a quest’oscenità, poi debitamente e prontamente cancellata dal loro portfolio secondo una moda lanciata dalla stessa Lorenzin.
Eh sì perché la Ministra prima lancia la campagna, poi twitta, poi licenzia (almeno così pare) e poi oscura temporaneamente il sito per cancellare i risultati di queste menti eccelse.
Che poi, se ti vai a fare una passeggiata sul sito del Ministero, scopri che hanno pure imparato cose nuove come lo streaming.
Seguono addirittura il recente trend del metterci la faccia per ispirare fiducia, tant’è che si trova il video della Bea che spiega la campagna per filo e per segno.
Certo, qualcuno le avrebbe potuto ricordare il famoso concetto dell’ incentivo, in modo che quella notiziona, secondo cui “ le società scientifiche che hanno aderito offriranno visite gratis una volta a settimana ai ragazzi dai 18 ai 25 anni nel prossimo mese”, l’avrebbe potuta annunciare con un po’  di enfasi in più.
Ma forse gli strateghi temevano che poi ci saremmo ribellati per davvero, rivendicando piuttosto diritti sul lavoro, asili nido, agevolazioni per i neo-genitori eccetera, eccetera, eccetera.



Lungi da me il volermi impelagare nel troppo facile discorso dei presupposti economici inesistenti, che lascio volentieri al Premier che ha archiviato il caso FertilityDay come “inguardabile”, ho cercato davvero di trovare una spiegazione a tutto questo.
E niente, se non voglio pensare che l’agenzia in questione abbia preso di mira la Ministra per qualche irrisolto dramma adolescenziale (hai visto mai qualche traumatico rifiuto tra i banchi di scuola o scambi di fidanzatini a tradimento), devo per forza dedurne che in realtà dietro tutto questo si celino i pubblicitari della Durex, ed allora sì che ci troveremmo di fronte a geni assoluti di marketing!



Una soluzione migliore potevano trovarla sfruttando le tantissime eccellenze che abbiamo in casa,…
che ne so pure chiedendo a Fedez di scritturare qualcuno per quello che sarebbe potuto diventare il nuovo tormentone della stagione “Andiamo a procreare”, e invece no, hanno preferito correre a cancellare!
Fonte: www.equazioni.org






venerdì 27 maggio 2016

Festa a Vico, la storia di mille storie, tra cucina e solidarietà direttamente a picco sul mare.


Anche quest’anno fremono i preparativi per Festa a Vico.
Non solo cibo ed alta cucina, non solo made in Italy e turismo, non solo solidarietà, ma tanti, tantissimi valori racchiusi in una festa che spegne quest’anno le sue prime 13 candeline.
Festa a Vico, è la storia di mille storie, che narrano di altrettante storie.
Photo credit:Luigi Savino
E’ la storia di Gennarino Esposito, gran maestro della cucina Italiana che da 13 anni promuove con amore e dedizione quest’evento che, nato quasi per gioco, è annoverato oggi tra i più importanti appuntamenti gastronomici italiani.
Festa a Vico è la storia di amici, ma soprattutto colleghi che si ritrovano una volta l’anno per strada a cucinare sì, ma non solo per i palati sopraffini dei ristoranti stellati, uniti da un obiettivo più ricco e grande, quello della solidarietà e della condivisione.

Tantissimi tra i più grandi Chef del panorama nazionale delizieranno le strade di Vico Equense nel già magico scenario della costiera sorrentina come di consueto per 3 serate a partire da Domenica 29 Maggio.
E non è cambiata la partenza, anche quest’anno dal cuore della Città con la “Repubblica del Cibo” che vuole lanciare l’idea di una nuova formula di ristorazione.

I piatti degli oltre 130 Chef emergenti saranno infatti serviti presso i negozi che resteranno aperti per l’occasione tutta la notte, per dar vita ad “una sagra nel senso originale del termine” come si legge dal sito dell’evento, per celebrare il Made in Italy a Vico Equense.

Photo credit: Adriano Gorgoni
Ospiti di questa edizione, che si prefigge un ritorno alle origini della festa, da cui il tema di quest’anno “Verso Vico”, gli Chef di Somma Vesuviana.
Nulla o quasi sembra quindi cambiato, incluse le modalità di partecipazione che, aperte a tutti per la prima serata con una piccola e minima donazione di 15 euro per le degustazioni, si sposta poi al Bikini per l’esclusiva “Cena di beneficenza” del 30 maggio da 200 posti, per concludersi poi al complesso turistico delle Axidie con “la Notte delle Stelle” in cui oltre 100 Chef stellati si alterneranno ai Maestri Pizzaioli e ai 20 Chef pasticcieri più promettenti d’Italia.

Un evento unico, in cui anche i più grandi esponenti della gastronomia contemporanea come Massimo Bottura ed Andrea Berton, si presteranno al sevizio di quel famoso gioco delle mani amiche, diventato ormai vero slogan della festa.
Mani che si stringono e collaborano per le Onlus Amiche (Noi con Voi, LILT e A.L.T.S.), cuori che danno spettacolo mostrando le eccellenze e la passione di un mestiere affascinante, senza nascondere la felicità e la bellezza di ritrovarsi insieme davanti ad un piatto di alta e sana cucina italiana.
Festa a Vico è tutto questo e molto altro, 
e noi, inutile a dirlo, saremo lì!
Photo credit: Adriano Gorgoni


Per info, donazioni e prenotazioni:


venerdì 29 aprile 2016

Buon 30esimo compleanno Internet, quanti motivi per festeggiarti? Più di 30 sicuramente!

30 Aprile 1986, vi dice niente?
Anni '80: vi evocano un passato abbastanza recente o qualcosa di confinato nel remoto?
Non so voi, ma pensare che Internet e la rete in Italia abbiano già compiuto 30'anni fa uno strano effetto.
Sì, avete capito bene, l'era digitale, quella moderna e post moderna, è entrata nella trentina.
E pensare che all'epoca non tutti erano ne erano convinti, c'è gente al mondo che non ha scommesso su Internet. Eh!
La rivoluzione delle rivoluzioni.
Internet è stato artefice di un cambiamento che ha dell'inimmaginabile, ed ha coinvolto tutti, grandi, piccini e super grandi, scettici ed ottimisti, progressisti ed amanti del passato.
Ci pensate a cos'era la nostra vita prima?
Ci pensate mai a come sarebbe stato?
Forse no, tanto che è penetrata nelle nostre vite a 360°, eppure se vi soffermate un attimo a riflettere su questa cosa, ha dell'incredibile.
Non è retorica dire che ha accorciato, se non in qualche caso abbattuto, le distanze, potenziato enormemente la circolazione dell'informazione e favorito la globalizzazione come mai nulla prima.
Se qualcuno partiva per l'altro capo del mondo, cosa avevamo?
Lettere, telefono, fax e giorni e giorni per avere notizie...
Oggi?
In un attimo mandiamo una mail, una foto, giriamo un video, ci scambiamo messaggi audio e possiamo incontrarci in rete, quando e dove vogliamo.
Cioè, seriamente, immaginiamo per un attimo se domani mattina non avessimo Internet e quindi Google, Wikipedia, Facebook, Instagram, Whatsapp, Outlook, Skype, etc, etc, etc??!
L'Apocalisse!!!
Sì, forse peggio!
Noi di Fumo Fucsia non esisteremmo nemmeno!
Motivo per cui oggi abbiamo tanto da festeggiare, ma soprattutto tanto da ringraziare quegli studiosi, pionieri ed avanguardisti che dal Centro nazionale universitario di calcolo elettronico del Cnr di Pisa, stabilirono la primissima connessione verso gli Stati Uniti ad Aparnet, il primo login!
Da lì, è stato tutto un piede "piantato" sull'acceleratore, ed i risultati, sempre più straordinari, sono sotto gli occhi di tutti, alla portata di un clic!



sabato 16 aprile 2016

Salone del mobile 2016, Milano al centro del mondo!

In questi giorni Milano è un tripudio di etnie, colori, folle, arte, idee e  bellezza.
Ricorre infatti la 55esima edizione del Salone del Mobile, la più importante fiera del settore di respiro internazionale, e, davvero, non si può non parlarne.

Oltre 2400 gli espositori e 160 i paesi rappresentati; i mondi del design e del futuro aprono le porte ad addetti e non, mostrando l'ultima frontiera del bello, o meglio, dell'utile che si fa bello.
Tantissime le presenze illustri, ma soprattutto i colossi del Made in Italy che, in occasioni come questa, possono avere più di un motivo per sbandierare il tricolore.

Ma veniamo ai protagonisti: tra cucine quasi spaziali, bagni da sogno e complementi d'arredo da galleria d'arte, sono al centro le idee, spesso brillanti, la tecnologia, sale delle nostre vite,  il rapporto uomo-macchina che cerca di ridefinirsi e migliorarsi sempre più.


Eppure a chi pensa che a queste fiere si celebri il puro astrattismo, c'è da dire che si sbaglia. Basti pensare al Fuorisalone per le vie di Milano che accoglie artisti da ogni dove, colorandosi di genialità e talento. Quest'anno si parte dall'Università statale ed è tutto un gioco di contrasti tra i chiostri del '400 e le miriadi di istallazioni ultramoderne allestite dappertutto, persino sui tetti!

Checché se ne dica, la Milano Design Week è ormai qualcosa che va ben oltre la nicchia dell'architettura e dell'estetica fine a se stessa.
E' piuttosto un'occasione quasi unica di mostrare i frutti di un progresso, che seppur straordinario grazie all'ausilio di tecnologie all'avanguardia, resta pur sempre figlio del genio di chi li crea.
Ricordate le esposizioni universali? 
Ecco il Salone del Mobile ne è un loro degno successore.


Un evento di rilevanza mondiale che arriva ad abbracciare infiniti campi, un evento fatto di eventi, molteplici, variegati, eterogenei alla massima potenza.
C’è spazio per tutto al Salone del Mobile 2016!
Qualche esempio?
Un colosso come Kartell mette al centro della sua esposizione “Kartell Kids” la nuova linea dedicata interamente ai bambini con gli oggetti d’arredo che diventano giochi, rivisitati ed elaborati in chiave moderna ovviamente, ma che rappresentano comunque il ritorno dell’azienda agli arredi per bimbi dopo 50 anni: “colori pastello, estrose sagome di plastica, e il ricordo del gioco che si fonde alla funzionalità dell’oggetto”.


L’autore di Gomorra ha realizzato un cortometraggio ad hoc, si è presentato al mondo il primo divano meccanico e trasformabile, ed ancora, c'è spazio per il lusso, con un padiglione interamente dedicato ai Big dell’alta moda, e c’è spazio persino per la “cacca” con “The Shit Evolution” una serie di suppellettili di arredo domestico impastati con merda di vacca.


Infine, ad allietare ulteriormente queste giornate milanesi, quest'anno c'è anche tanto tanto caffè, e chi come noi è particolarmente sensibile al tema, proprio non può evitare di accorgersene. 
C'è Illy che festeggia svariati anniversari, quello della carriera, della sua prima macchina "Illetta" e delle ultime novità in campo tecnologico, offrendo ai presenti un percorso plurisensoriale e personalizzato per veri adepti, c'è Lavazza che con il suo "Coffee Design" presenta ricette elaborate ed ideate da chef del calibro di Cracco per rendere possibile il concetto del design in una tazzina di caffè, e c'è Kimbo dentro e fuori il Salone, praticamente per tutta Milano, praticamente ad ogni padiglione che conta. 

Insomma, recita bene lo spot di casa: "O ci sei. O ci devi essere".
Ed infatti, se siete in zona, affrettatevi! 
Da oggi sarà anche completamente aperto al pubblico ed avrete l'occasione di sbirciare una vetrina sul futuro che, almeno per qualche giorno, vi sembrerà presente!



FIERA MILANO - RHO
12-17 Aprile, 2016

venerdì 12 febbraio 2016

Serata Cover, riflessioni ed impressioni: siamo alla TERZA!

Solitamente più si ripongono aspettative e più si rimane delusi.
Ecco, diciamo che così ci siamo sentiti ieri sera mentre guardavamo il Festival giunto alla sua terza serata. 
Beh, diciamo pure che dopo il successo di mercoledì era obbiettivamente difficile replicare, impossibile superarsi e la leggera flessione dei dati di ascolto riflette chiaramente una serata seguita sì ed anche molto, ma non con la stessa intensità. 
Magari è normale, magari invece ci si aspettava di più dalla serata cover e dagli artisti in gara...
Certo è che ad ascoltare più di 20 canzoni quasi di fila, si fa fatica a rimaner svegli e certo è pure che sono confermate tutte le impressioni delle serate precedenti riguardo alla conduzione ed all'impostazione generale:



_L' ottimo padrone di casa Carlo Conti si lascia distrarre solo dalla simpatia di Virginia Raffaele, in arte Donatella Versace, inedita e perfetta anche ieri, mentre Madalina si mostra ancora una volta molto più a suo agio con la lingua italiana rispetto a Garko che opta per l'autoironia senza troppo successo. 


_Ospiti i Pooh al completo che festeggiano i loro 50'anni di carriera. Dopo la Pausini e Ramazzotti, quindi, si continua a canticchiare in platea con un pubblico decisamente elettrizzato e tutto lascia prevedere che sarà così anche stasera con l' ospitata di Elisa. 



Nonostante il problema tecnico dei voti della sala stampa non conteggiati per due dei ragazzi in gara tra i giovani, che si sono visti cambiare l'esito della loro performance, la serata procede serenamente con le cover che potevano essere interpretate dai singoli cantanti o con vari accompagnamenti:

_A parte Patti Pravo che decide di fare la cover di se stessa, la maggior parte dei cantanti in gara opta per mostri sacri della canzone italiana, si va da Cocciante a Dalla, da De Andrè a Battisti, da Pino Daniele a Modugno. Emoziona una super emozionata Francesca Michielin con "Il mio canto libero", carica esplosiva per Noemi in "Delicato" della Bertè, stupisce Clementino con un'ottima interpretazione di  "Don Raffaè". 


Molto bella anche la performance di Rocco Hunt e la sua "Tu vuò fa l'Americano" che trasforma  per qualche minuto l'Ariston in una sorta di discoteca (mentre molti inizano a parlare di Festival di Napoli o addirittura di San Gennaro) , convincono anche Arisa e Scanu, ma poi arrivano gli Stadio con  "La sera dei miracoli" di Dalla e non ce n'è più per nessuno. 
Per un attimo arrivano a duettare persino con Lucio e l'atmosfera del teatro si colora di magia. 
E' un tripudio che li porta a vincere la serata cover!



Seppure non fosse facile misurarsi con tali brani, quasi tutti i cantanti in gara hanno comunque dato vita a buone interpretazioni e rivisitazioni, ma quello che proprio non ci è piaciuto in assoluto  - di nuovo - è stato Morgan in gara con i Bluvertigo. Oltre che afono, infastidiscono le sue eccessive e forzate movenze e speriamo con tutto il cuore che stasera vada a casa, magari insieme a Garko ;-)



_In una serata non proprio scorrevole e veloce, per non addormentarci abbiamo poi dato un occhio anche a qualche abito e anche qui ritroviamo una spiacevole riconferma con Arisa, che nonostante la bellissima canzone scelta e ben interpretata, è passata dal golfino lungo della zia a un super abitino tutto pailettes. Incontra invece parere più che favorevole dal pubblico a casa la mise rosso fuoco di Annalisa che, tutto sommato, non dispiace neanche a noi!



_Passata la mezzanotte, più di una critica si levava dal pubblico dei giovanissimi per il ritardo di apparizione dell'attesissimo Hozier, critiche diventate presto polemiche. 
In effetti, il giovanissimo idolo, oltre al ritardo, si è esibito in una sola canzone e nessuno ha pensato ad abbozzargli un cenno di intervista.
Capiamo i tempi, già ampiamente dilatati, e pure la difficoltà di Conti ad improvvisare qualche altra frase di inglese maccheronico, ma 5 minuti sono effettivamente troppo pochi per chi aspetta, chi è ospitato e pure chi lo paga (che in questo caso coincide con chi aspetta)!



Insomma, ammesso pure un calo per così dire fisiologico, speriamo in una quarta serata più improntata allo "spettacolo" dei primi giorni, anche se non va assolutamente sottovalutato il fattore "portafogli"!
Siamo abbastanza sicuri, infatti, che una serata come questa abbia avuto un costo nettamente inferiore rispetto alle cifre da capogiro di cui si parla per le prime super ospitate, e, quand'è così, ben venga giocare anche e soprattutto in casa! ;-)

Ci RIaggiorniamo a domani dunque, ma, stavolta, non vi assicuriamo di arrivare fino alla fine!

giovedì 11 febbraio 2016

Sanremo 2016 - la NOSTRA seconda serata!


Prima di tutto, c'è da tranquillizzare  i "Vessicchiani", il maestro napoletano c'era e come, ha diretto lui la prima canzone in gara di ieri (e non solo) con varie ovazioni da stadio! 


C'è poi subito da dire che in linea di massima il secondo appuntamento convince decisamente di più, tant'è che i dati che si leggono stamattina gridano al record con uno share al 49,91% indice di un soddisfacente crescendo dalla prima serata!
Bene, noi, invece, partiamo da 2 riconferme: 

_Un più che SÌ, che tende quasi ad un "PER SEMPRE", va alla straordinaria Virginia Raffaele ieri nei panni della Fracci. Un'imitazione divina e divertente, puntale e costante, bellissima! Geniale l'idea di far condurre da un'imitazione per tutto l'arco della serata, senza perdersi in più sketch. Si apprezzano così ancor di più le doti di una Raffaele - lei sì - attrice, comica e presentatrice, padrona al 100% del palco!








_Un "PIÙ CHE NO" a Garko che, seppure passa dalla lettura visibilissima del gobbo a quella scolastica della scaletta, non riesce proprio a non sbagliare, accennando improponibili occhiolini dal palco o salutando gente in platea. Si perde in una miriade di risate (non si capisce se di stizza o altro) sbaglia i tempi, non sa se deve andare via o rimanere sul palco...insomma, oltre alla camicia ed alla cravatta di ieri, non riusciamo proprio a salvargli nulla di questo suo Sanremo!
Discorso diverso, anche per la seconda serata, lo facciamo per Madalina Ghenea che, oltre ad una disinvoltura più che confermata, fa uno sfoggio di abiti da favola, procurandoci non poca invidia soprattutto con quel meraviglioso abito rosso! 




_ Per i cantanti in gara, giovani inclusi, non spicca per il momento nessuna stella che possa ispirare qualche scommessa di podio. E' pur vero che questa difficoltà ad individuare la canzone del cuore nei primi giorni a Sanremo è quasi una costante, tale è la grandezza del vortice da cui veniamo risucchiati in un festival che più di musica sembra parlare sempre di più di abiti, ospiti, gaffe e polemiche. 
Per adesso dunque il nostro giudizio si attesta su un debole "STAREMO A VEDERE", nella speranza che ad avere la meglio non siano soltanto le giovanissime schiere di followers che col televoto rischiano di far dimenticare partecipanti di tutt'altro spessore rispetto ai loro beniamini. 
Di sicuro non possono passare sotto silenzio le partecipazioni di Patti Pravo che, stirata più che mai, emoziona come pochi al tal punto da meritare la prima standing ovation della storia dell'Ariston per un cantante in gara e di Elio e le Storie Tese che presentano una canzone più che atipica e dal non semplicissimo ascolto. 



_Passiamo a Ramazzotti, sul quale, tutto sommato, nulla da dire. Continua infatti sulla scia della Pausini, l'elogio ai cantanti Italiani che hanno successo nel mondo e non dispiace certo ascoltare strofe e ritornelli di canzoni che appartengono bene o male al cuore ed alla memoria di tutti noi, se non fosse per quel bacio dato sulle strofe di "Grazie di esistere" alla neo moglie. Caro Eros, con tutto l'affetto possibile, è stato davvero poco carino vederti dedicare, anzi RI-dedicare, proprio quella canzone ad un'altra dopo che per anni la tua storia finita è diventata un po' quella di tutti...dunque NO, NO e NO!



_Nelle ospitate di ieri si gioca molto probabilmente il segreto del grande successo. Una carrellata di ospiti vincente che trova il suo apice in un momento televisivo alto, altissimo, con Ezio Bosso, compositore, direttore d'orchestra e pianista di fama internazionale, che, affetto da una sindrome di Sclerosi Laterale Amiotrofica, commuove sul palco dell'Ariston con la sua forza e bravura, ma soprattutto con le sue parole che narrano e dimostrano un amore incondizionato per la musica che è vita, è tutto. Lascia riflettere la sua definizione di musica come magia, "non a caso" - aggiunge - " i direttori d'orchestra hanno la bacchetta" ed incanta la sua performance semplicemente meravigliosa.


In quest'atmosfera quasi surreale non stonano per niente il fascino e la delicatezza di Nicole Kidman a cui il padrone di casa fa anche una bella e "familiare" intervista, e riesce a stupire anche un grande Nino Frassica che, sul finale, oltre che dalle 5-6 giacche, si sveste anche dai panni del comico, per interpretare "A mare si gioca" brano/poesia sul dramma dell'immigrazione, dei barconi e dei milioni di innocenti che invece a mare continuano a morire.




Insomma, non stride nulla, tutto sembra tenersi in un equilibrio semi-perfetto, frutto della sapiente regia del timoniere Carlo Conti, di cui si intravedono le decise scelte di qualità. Il risultato è così bello che gli perdoniamo anche le piccole defaillances, sintomo di un inglese tutt'altro che internazionale, al cospetto di Ellie Goulding, ospite che non ha certo brillato per straordinarie capacità vocali, ma strategicamente azzeccata quanto a varietà di pubblico a casa.

Che dire?
Siamo molto curiosi della serata cover prevista per stasera, ma soprattutto aspettiamo con ansia di vedere cosa si inventi Virginia Raffaele, vincitrice indiscussa, fin ora, di questa 66esima edizione!