giovedì 6 settembre 2012

UN-HABITAT needs your support: WUF!!


“Che fai oggi? Mangiamo qualcosa e poi andiamo al WUF?” “Addò??!! Al WUF?! E che è??!” “una mostra sull’architettura del futuro… madonna, e sei anche architetto…” “E vabbè dai, io che ne so… ho appena messo piede nella civiltà, e ancora, se non mi concentro, rischio di uscire di casa in costume da bagno. Ok dai, vengo, e vediamo che è sto WUF. (Trattasi di World Urban Forum). Occhi dolci per entrare il giorno prima dell’apertura ufficiale. Che non lo sapessimo prima, che l’accesso fosse per  “i più interessati”, mi pare più che scontato. Ma il mestiere, a quanto pare, è dalla nostra: “che fai nella vita?” “l’architetto” “ok, puoi entrare!” “ah grazie!” “mi dai un documento?” “certo” “ok… ma tu nella vita fai veramente l’architetto??” “ si guarda, c’è scritto anche sulla carta d’identità” “ah…si…è vero…ma io non avevo guardato sul documento, ti avrei fatto entrare ugualmente!” “ahahahahahahah! Grazie!” “e buona visita!” e dopo aver sorriso e sbattutto le ciglia, si entra.
Metal detector, controlli da aeroporti internazionali, guardia di finanza, polizia. Il riconoscimento della retina manca, ma forse lo attiveranno nei prossimi giorni. E dopo essere entrati, aver sorriso per la foto da mettere sul badge e intuito la strada da percorrere, ci si può inoltrare nella mostra e dare un’occhiata in giro. 

riproduzione di abitazione in cartone. ingresso.

Il programma è fitto: una settimana di discussioni (rigorosamente in inglese con cuffie), di eventi e tavole rotonde, di buffet etnici, di donne in abiti tradizionali, di uomini di colore affascinanti in abiti scuri, di stands con foto di favelas e città in condizioni di degrado avanzato. Ricostruzioni di alloggi in cartone, e taniche d’acqua in installazioni per valutare i consumi. Il futuro urbano è analizzato in tavole tematiche, in libri, in un festival cinematografico. Lo slogan spinge alla partecipazione e alla collaborazione: “Join us changing cities” UN-HABITAT needs your support to continue improving the quality of  life of millions of citizens around the world. Un pezzo di mondo, a Napoli. Che sia stato entusiasmante, lo ammetto, non posso dirlo… ma devo anche riconoscere che il mio cervello sia altamente  contaminato e/o danneggiato dall’abitudine a un bombardamento di immagini e informazioni ben diverso, da una quantità industriale di biennali di architettura in cui, se avessi voluto soffermarmi su tutte le tavole, i plastici e modelli di studio, avrei dovuto prendere un biglietto per Venezia di sola andata e fermarmi lì a mò di Grand Tour. L’esposizione è semplice e diretta, l’impostazione, teorica. L’evento è importante, ed è a Napoli. Se vi chiamano e vi chiedono “che fai oggi? Pranziamo e andiamo al WUF?” accettate l’invito.


riproduzione di abitazione in cartone. interno.




Nessun commento:

Posta un commento