domenica 7 aprile 2013

BEVIAMO! E' MORTO MIRSILO!


Mi hanno rubato il tempo. Il tempo passato, e il tempo presente, e non posso mettere la sveglia.                
Mi guardo il polso, e mi accorgo che mi hanno rubato il tempo. Già odiavo svegliarmi la mattina poi. 
Mi hanno rubato i primi giorni di Claudia, e le foto dei suoi bagnetti allegri, il verde di una ballistica Ratzinger, e le foto del reading di Ceres. Un’immagine degli occhi azzurri di Alfonso in papillon che scappa dopo la performance. Mi hanno rubato i pupazzetti di Barcellona, le giornate di sole, i musicisti di strada e le persone che scansavano divertite la mia camera. Un pezzo di casa Batllò, residui di Brooklyn park, e l’unica foto che avevo insieme ad un amico. Gli skaters al MACBA, scorci di New York, i Mananers nelle loro sfumature di giallo, gli appunti su Yoroboku presi in aereo, e tanti contatti.  Foto di me su una panchina al sole e di una gigante e disgustosa meringa che addento.



Il calore del sole, certo, lo senti sulla pelle. E una macchina fotografica, per quanto sofisticata, filtra sempre i colori. Tutto è negli occhi, e nel cuore. Ma è ugualmente deprimente cercare un’emozione nel proprio archivio e scoprire che non c’è. Devoluto a mani che di te, e del tuo vissuto, non sanno che farsene.

In un attacco di tachicardia si sciolgono le immagini. Un’emozione esplode la vita, ed è sempre meglio che far esplodere qualcos'altro. Le lasci andare, e un pezzo alla volta senti che ti scomponi.

Un sorriso per reagire a quello che non c’è. Eppure, lo dico ogni volta, io, della gente che sorride sempre, non mi fido.

Il cuore aperto per far entrare le emozioni è una lama a doppio taglio. E calma, e sangue freddo. E lucidità. Sempre. Sono un po’ stanca. Ogni tanto vorrei che qualcuno abbracciasse anche me, e mi dicesse “ Piangi, che poi ti passa” invece di “l’importante è che non ti sia successo niente”. Un momento in cui non succeda niente, poi, non esiste. 

Certo. Sono viva, intera. Le emozioni scorrono, la vita passa, l’energia entra, esce, e, e mi abbandona, e mi abbandonano i colori, e le immagini, e l’entusiasmo. Dall'esplosione di colori al buio. 

Dopo la notte sorgerà il sole. Mi sgretolo un po’ come i vampiri ogni giorno che passa, ma lo faccio entrare, che tanto prima o poi diventerà sempre più caldo, fino a bruciare tutti i pensieri.

Nel frattempo… un quintale di matita nera e vado avanti, e ricostruisco quello che ho perduto, dai frammenti.

Quello che resta, sono solo i frammenti.


E il mio frammento preferito, è stato sempre questo:

Fr. 332 V
"Ora bisogna ubriacarsi e che ciascuno beva a forza, poiché è morto Mirsilo"

anche noto come:

“Beviamo, è morto Mirsilo!”  
[ALCEO, λκαος, Mitilene, Lesbo, 630 a.C. circa – 560 a.C. circa]


[STORIA DI UNA RAPINA A MANO ARMATA SOTTO CASA]

1 commento:

  1. Una delle cose migliori lette sull'argomento.......Saviano compreso.

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