mercoledì 13 febbraio 2013

TARALL&WINE_ APPELLO AGLI EMIGRANTI

Si certo, il nostro blog vanta un pubblico di lettori decisamente vario, ben assortito e dislocato nei posti del mondo più disparati. Sebbene io possa ipotizzare con un certo margine di precisione l'identità dei lettori "visualizzatori di pagine" localizzati in Russia, Cina, Stati Uniti, Germania, Spagna, Israele e Francia, ammetto invece di trovarmi in seria difficoltà qualora mi appaiano visualizzazioni da posti quali Malesia, Indonesia o Repubblica Dominicana. E'chiaramente possibile, e anche auspicabile, che qualcuno dei nostri 12 o 13 fans accaniti decida, rigorosamente a nostra insaputa, di trasferirsi, andare in tour o in vacanza dall'altra parte del mondo. Senza considerare, inoltre, l'eventualità che la restante parte di popolazione mondiale si imbatta casualmente nella nube fucsia.
Imbattersi in una nube fucsia, del resto, non può che suscitare delle emozioni forti!

manifestazioni di  fumo fucsia in New York City

Passare dai link in giro per il globo ai partenopei in trasferta è sicuramente un volo, ma forse nemmeno troppo pindarico. Chi lascia Napoli lo sa che qualcosa di sé rimane inesorabilmente attaccato al tufo e al basalto, che un po' di sangue se lo piglia San Gennaro, e che desidererà ardentemente, oltre a una pizza fritta ad ogni ora del giorno, trovarsi improvvisamente, teletrasporto permettendo, appollaiato su uno scoglio di Mergellina con taralli e birra, anche se prima non l'aveva mai fatto. Alcuni, ma solo i casi più gravi, potrebbero anche desiderare di mangiare " 'o père e 'o muss' " [il piede e il muso, piatto tipico] per assaporarne il gusto delicato e per integrarsi meglio con il contesto. Ma quelli, ovviamente, sono solo i casi in cui depressione da nebbia e intossicazioni da bigoli e fegato d'oca abbiano ormai compromesso la stabilità psichica del soggetto in maniera irreversibile.

A prescindere dall'entusiasmo che ci spinga, è chiaro però che la vita possa portarci per altri lidi, possa offrirci opportunità segrete in mezzo alle montagne e ai grattacieli, o alle campagne o alle industrie.

alla fine... "L'importante è che staje bbuono!"

Tarall&Wine




In nessun modo avrei potuto evitare di appoggiare e condividere l'iniziativa di TARALL&WINE, che dall'alto della loro esperienza di emigranti hanno deciso di raccogliere i sorrisi di tutti i napoletani EMIGRANTI che si trovano in questo momento della loro vita ad osservare torri sbilenche, piazze ordinate e cieli un po' grigi, e soprattutto ad ascoltare un italiano discutibile con accento non familiare.

e il loro APPELLO AGLI EMIGRANTI recita così:



" Se sei napoletano e hai scelto di vivere altrove ma non dimentichi le tue radici
puoi partecipare al primo videoclip dei Tarall&Wine "L'importante è ca staje bbuono".

INVIACI UNA CLIP CON IL TUO CELLULARE IN CUI SIA VISIBILE UN SIMBOLO CHE RAPPRESENTA LA CITTA' CHE TI HA ADOTTATO, UN CARTELLO "STO BBUON" E UN SORRISO.

invia il file al più presto, PREFERIBILMENTE ENTRO IL 20 FEBBRAIO 2013, con un LINK VIA MAIL all'indirizzo:

stobbuono@gmail.com

Tarall&Wine è una produzione Octopus Records - FullHeads



Ora... non per vantarci di essere sempre un passo avanti ad amici che, si vede, tenen' 'a stessa capa [hanno la nostra stessa formazione], ci tengo ad inserire in questo post delle immagini scattate a NY, che presentano gli stessi elementi richiesti nell'appello: luoghi identificativi, cartelli, e sorrisi.

In questo caso la nostra scelta era ricaduta sul messaggio: "SI EA STA ACCUSSI', FA' PACE!"
[trad. "se devi stare così, fai pace", ovvero: "se proprio devi soffrire in questo modo (malgrado il tuo partner si sia comportato con te in una maniera veramente poco gradevole), ti consiglio di effettuare una opportuna valutazione della situazione e prendere in considerazione l'eventualità di tornare insieme a lui/lei per riprendere la vostra relazione da dove era stata interrotta.]

Alla richiesta di un amico di portare questo messaggio di pace in giro per il mondo, a mo di colombe, noi, proprio non abbiamo saputo resistere!!


concept: alessandro mainella
location: brooklyn park_ ny
model (left):  manuela piscopo
model (right): anonimo da Treviso
ph: manuela piscopo & anonimous



non vi resta, quindi, che sorridere, e far vedere a tutti che... "STAI BBUON"!!

stobbuono.tumblr.com

tarall&wine
gnut







mercoledì 6 febbraio 2013

DJANGO UNCHAINED


"La nascita di una nazione", "Il grande silenzio", "Mandingo", "Addio zio Tom", e poi naturalmente tutta la serie di Django, l'immancabile "Il buono il brutto e il cattivo", "Trinità" e ancora "il passo" di Lucky Luke a cavallo, il nome di Edvin S. Porter sul manifesto dei ricercati, il foro di proiettile sulle carte da gioco come ne "Il mercenario" e via così fino all'infinito. L’uscita nelle sale di Django Unchained di Tarantino ha scatenato  la caccia alle citazioni presenti nell'ultima fatica del regista di Pulp Fiction e Kill Bill.

Quentin lo sa,  e per non deludere i fan, cita, ruba, piazza la musica adatta al punto giusto, strizza un occhio a Corbucci e l'altro a Kurosawa, resuscita generi ormai defunti, riabilita personaggi ormai in declino, fa incontrare il nuovo e il vecchio Django in una scena tanto inutile alla trama del film quanto chiacchierata in internet, e soprattutto rende onore ai suoi adolescenziali pomeriggi passati in una videoteca a guardare VHS che nessuno noleggiava, con un doppio cheeseburger in una mano e una bibita gigante nell'altra.

Django Unchained, storia di uno schiavo liberato che, con gli insegnamenti e la complicità  di un cacciatore di taglie, si riscatterà dalle angherie subite dall'uomo bianco fino a liberare l'amata tenuta in catene dai cattivi di turno, continua il filone iniziato con “Kill Bill”, proseguito con il troppo sottovalutato "Grindhouse", e con il forse troppo sopravvalutato "Bastardi senza gloria",  incentrato  sul tema della vendetta che implica sempre copiosi spargimenti di sangue, mutilazioni multiple, e continuo susseguirsi di scene "cult" (la parola più usata per commentare i film di Tarantino, non senza ragione).

La trama regge, il ritmo è  quello tipico del regista americano, i 165 minuti del film sono quasi tutti godibili, il cast è perfettamente in parte, con Christoph Waltz/cacciatore di taglie che si ritaglia di diritto un posto d'onore tra i più riusciti personaggi tarantiniani, le scene e le frasi  che imperverseranno sui siti e social network nei prossimi anni non mancano, regia, fotografia, scenografie, montaggio e scelte musicali sono tutte degne della fama che Tarantino si è guadagnato in questi anni e difficilmente chi andrà a vedere il film ne rimarrà deluso.
Allora forse quello che manca è la freschezza che contraddistingueva le prime due opere del regista (Le iene e Pulp Fiction), che restano gli apici della sua produzione, quella capacità di inventare un mondo del tutto nuovo (pieno di citazioni, ma nuovo).

La metafora più calzante può essere quella di un ristorante che ti strabilia la prima volta che ci vai per il suo modo di servirti piatti che già conoscevi in una maniera del tutto nuova, ma dove poi quando ci ritorni, pur non rimanendo deluso, ti accorgi che ormai il cuoco per paura di perdere clienti replica solo i suoi piatti migliori o nella migliore delle ipotesi ci aggiunge solo piccole variazioni che non ne cambiano di troppo il gusto.

Naturalmente poi se alla fine tutto si conclude con la colonna sonora di "Trinità", l'adolescente che abita in te, non può non alzarsi soddisfatto dalla sedia e pagare il conto applaudendo il mago che non poteva che concludere lo spettacolo  con il numero del coniglio e sebbene sapevi fin dall'inizio che il cilindro stava lì apposta per quello te ne stupisci sempre e ti domandi come fa.