Dopo Capodanno la nube fucsia ci ha travolto.
Eventi su eventi, film e progetti ci sono letteralmente piovuti addosso ma come di consueto, l'ombrellino colorato era girato al contrario e fortunatamente abbiamo un salvadanaio ricchissimo di input e cose da raccontare.
Stanotte però la mia riflessione è leggera e parte da un'emozione semplice ed a tratti banale, Incanto.
Sanremo è scivolato via un pò incolore e scontato; la notizia più chiacchierata è stata la scelta di Emma di pagare di tasca sua i vestiti da gran sera, non troppo entusiasmante ça va sans dire.
Anzi, non troppo entusiasmante fino a quando è arrivato sul palco Tiziano. Si, esattamente Tiziano Ferro.
Una ballata cadenzata da un ritmo semplice e costante che ti entra nella testa e pian piano ti conquista, ti fa innamorare.
L'incanto semplice dell'amore, della paura, del tremore. Dolore e rancore si sciolgono in una nebbiolina passata ed arriva la dolcissima sensazione di pace e rifugio nell'altro.
C'è desiderio, protezione e sempre sole.
Vita, condivisione e incanto.
E poi c'è lui, c'è Tiziano.
E' moderno, è social, è normale.
Nonostante il successo internazionale, per qualche strana alchimia, che non escludo potrebbe anche darsi colpisca solo me, continua a sembrarmi una persona vicina, conosciuta, un amico.
Uno che conosco o potrei conoscere, vicino appunto.
E come quando un amico si esibisce e lo si sostiene, così io sostengo Tiziano, sembra quasi che sia mio amico e quindi tifo per lui.
Stasera va così, rifletto e mescolo le informazioni. Incanto mi piace e mi piace la disarmante semplicità dell'amore nelle sue strofe fitte, questo amore a tratti così raro e così complesso, tanto che sembra scomparire, nascondersi.
Io non sono speranzosa, non sono un'ottimista, come dice Burke (in un notissimo episodio di Grey's anatomy) io sono sicura, sicura che esista e tant'è ;-)
giovedì 19 febbraio 2015
mercoledì 31 dicembre 2014
Volate alto, alzate la posta *Buon 2015*
Il 31 è arrivato e con esso il consueto classico messaggio alla Nazione.
Il messaggio non è del Presidente ma il mio e chi mi conosce sa già quali sono i tastini che toccherò.
Innanzitutto come consuetudine:
Mi piace ricordare il Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere
Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Leopardi è sempre Leopardi.
E' stato un anno ricco, intenso ed avvincente.
Abbiamo sognato, lavorato sodo e visto la realizzazione di molti progetti,
abbiamo osato, sperimentato e qualche volta anche esagerato,
abbiamo viaggiato e colonizzato nuove mete, alcune di persona altre con i nostri manufatti.
Abbiamo riso moltissimo e pianto di tanto in tanto,
abbiamo litigato, discusso e mangiato in abbondanza.
abbiamo fatto le corse e nonostante tutto siamo arrivati quasi sempre in ritardo, ma in grande stile.
Emozioni, emozioni ed emozioni come se piovesse d'estate e pure d'inverno.
A conti fatti siamo felici e ci auguriamo di esserlo sempre di più.
Volate alto, alzate la posta ed abbiate il coraggio di sognare.
Buon 2015*
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